Nioh

Purtroppo è stata breve l'esperienza con questo videogame. Non immaginavo che la difficoltà fosse così presente fin dall'inizio, non ci sono vie di mezzo, non si sceglie facile, normale o difficile, fin da subito capisci che il combattimento è molto diverso da quello a cui si è abituati in serie come Dynasty Warriors e Warriors Orochi, non è un Musou pur essendo della Koei. Ho cercato di reggere 3/4 giorni, forse troppo pochi, ma alla fine mi sono arresa... non è il momento giusto per me con Nioh. Pazienza davvero ai minimi livelli, e già non sono una paziente per natura, quando devo essere paziente per forza di cosa, è una tortura, e io non voglio torturarmi, voglio giocare il più serenamente possibile, quindi per il momento Nioh torna nell'armadio, poi un giorno gli darò una seconda possibilità.

L'ho riposto a malincuore, perché in ogni caso è un titolo davvero interessante e con ambientazione affascinante (il Giappone feudale). Il protagonista è un inglese di nome William, che segue la via del Samurai e può contare sull'appoggio di spiriti guida, spiriti che possono dargli forza, vitalità, un'aiuto prezioso nei combattimenti contro umani e demoni.
Mi sono arresa al primo boss serio nell'isola dei demoni, è stato un vero travaglio attraversare il villaggio e arrivare alla nave... dove ci trovi un demone gigantesco con due sfere di ferro enormi che lancia come niente con le catene. Il delirio assoluto, non ho retto dopo essere morta per una decina di volte, forse di più.
Sapevo che non era un gioco semplice, ma così è stato brutale per me che non sono abituata a questo genere che richiede tecnica, precisione e i momenti giusti per sferrare attacchi ed evitare quelli avversari, no, non è un modo di combattere per tanti, quindi mi sono tirata indietro perché non sono "idonea" al momento.
Nel frattempo resto sempre su serie Koei... Bladestorm Nightmare di cui scriverò appena sono ispirata, non c'è tanto da dire in ogni caso.
Mi mancano tanto anche i Dynasty Warriors, dovrò riprenderli prima o poi.

Uncharted the Lost Legacy

Finalmente arrivavo all'ultimo capitolo della serie, spin-off con protagoniste Chloe Frazer e Nadine Ross, quest'ultima una mercenaria che in Uncharted 4 era nemica dei fratelli Drake. La doppiatrice di Chloe ha reso perfettamente il personaggio, poi ha un timbro particolare, e quando è sarcastica fa anche sorridere. Lo avevo pre-ordinato nel 2017, ricordo che quando ho visto il trailer che rivelava il gioco ero felicissima, anche se coperta in volto si capiva perfettamente chi fosse, e appena aprirono il pre-ordine su amazon l'ho prenotato, essendo comunque a un prezzo accessibile (se fosse stato sui 60€ già mi era impossibile prenotarlo). Il giorno in cui mi arrivò, ero già in pole-position per scattare appena suonava il postino. Ho passato due settimane con questo gioco, arrivando al platino in tempo record. Le modalità distruttive in Uncharted sono sempre un macello, ma ce l'ho fatta per la quinta volta, con grandissima soddisfazione.
Rigiocarlo dopo tanto tempo è stato bello davvero, perché la location è una di quelle in cui gireresti anche così, a vuoto, per scattare screenshots. L'India è meravigliosa.
La grafica e il voler creare mondi di gioco colmi di particolari, e minuzioserie invoglia a soffermarsi sulla meraviglia dei videogames odierni. PS4 ha dato la possibilità di fare screenshots, e mi chiedo perché non ha mai implementato la possibilità già su PS3 (comunque la sognavo già dalla PS2, ma dettagli). Nadine come personaggio continua a non piacermi, non sono poi una che ama i cattivi, anche se qui non è in qualità di "cattiva" come nel suo capitolo d'esordio. Ma se devo dare una preferenza fra i cattivi di Uncharted, direi Eddie Raja, lui almeno era anche simpatico.
Era un po' scontato che nel gioco riapparisse Sam Drake, visto che anche lui ha appena esordito, ma in ogni caso con Chloe avrei preferito Charlie Cutter in quest'avventura. Chloe è apparsa due volte nella serie principale, lui solo una.
The Lost Legacy è un videogioco di breve durata (purtroppo) con un cattivo di quelli che stancano perché sono i tipici cattivoni ossessionati da potere e controllo che distrugge tutto quello che incontra. Ma la storia ne vale la pena, perché si conosceranno un po' le origini di Chloe, mezza indiana e mezza australiana. E poi i paesaggi, e perché no, il girl power.
A malincuore l'ho accantonato nuovamente, spero di non far passare altri tre anni prima di rigiocarlo in un momento nostalgico.

Uncharted 4 A Thief's End

L'ultimo capitolo di Nathan Drake. Ma non ultimo per me, avrei ancora i due capitoli per PSP inediti ma non ho una PSP, e comprarla per due giochi non mi conviene. Spero sempre che la ND li rimasterizzi per la PS4, visto che ha già provveduto con la trilogia principale su PS3. Ma è una speranza vana. Almeno ho finalmente il "famoso" libro che ho cercato per anni.
Ritornando al quarto capitolo... ricordo ancora il trailer nel 2014 o 2015 che lo annunciava. Ricordo che mi "mangiavo le unghie" perché non avevo la PS4 e non potevo comprarla. Ricordo che ero davvero felicissima perché oltre ad esserci un nuovo capitolo, l'avventura era a sfondo piratesco, ed è un argomento che mi affascina da sempre. Caso vuole che dopo l'uscita del gioco nel 2016, riesca a trovare un offerta vantaggiosa (e proprio al gamestop, conosciuto per la disonestà cronica) col bundle PS4 da 1TB più Uncharted 4... lo andai a prendere il giorno stesso, e tutta felice tornavo a casa con le preziose reliquie. Era destino che il primo gioco per PS4 fosse Uncharted 4. Giocato e platinato già nel 2016, e visto che ora mi rifacevo i primi tre capitoli su PS4, era necessario rigiocare anche il 4 e lo spin-off di Chloe.
E' stato bellissimo ritornare nelle atmosfere piratesche, rivivere l'ultima (a malincuore) avventura che segnava l'epilogo di Nathan Drake ed Elena Fisher. E' stato un giusto finale, studiato in ogni dettaglio per dare una degna fine alla loro storia. Ammetto che ancora adesso a rivedere quel finale rimango un po' "sconvolta", perché ti catapulta di botto nella scena finale.
I luoghi anche qui erano meravigliosi, Madagascar, Scozia, e finalmente anche l'Italia, più precisamente nella Costiera Amalfitana. In più fa il suo ingresso un nuovo personaggio, il fratello maggiore di Nathan, che nemmeno nel terzo era stato menzionato... proprio perché lo avranno aggiunto solo per il quarto, e hanno fatto comunque in modo di inserirlo nella storia rimanendo coerenti nonostante non fosse mai stato menzionato nel terzo capitolo.
Comunque appare Samuel Drake "dal nulla", Nathan lo credette morto 15 anni addietro... ha cercato di dimenticare quella perdita, nascondendo anche ad Elena che avesse un fratello.
Anche qui ci sono diversi flashback su come siano venuti a conoscenza del tesoro del capitano pirata Avery, e come hanno perseguito la ricerca con l'aiuto di un certo Rafe, un giovane riccone che non aveva problemi a finanziare spedizioni e risorse pur di raggiungere la gloria per aver ottenuto manufatti antichi. Sam e Nate si misero in società con lui, ma rimasero poi solo in due. Fino a che Nate non abbandonò la ricerca vedendo che Rafe diventava sempre più ossessionato dalla ricerca. Dopo 15 anni ritorna Sam, e Nathan rimane sorpreso e sconvolto allo stesso tempo, creduto morto per tutto quel tempo, senza aver mai avuto più sue notizie, furono costretti a lasciarlo indietro per fuggire lui e Rafe.
La storia si fa sempre più interessante, ritorna anche Victor Sullivan, immancabile. Senza di lui Nate non avrebbe superato la perdita dopotutto, e grazie a Sully ha vissuto altre avventure.
Mi sarebbe piaciuto rivedere anche Chloe e Charlie come dicevo in un post precedente... ma pazienza. In un certo senso c'è un piccolo cameo di loro due, ma non anticipo nulla.
Nate ed Elena avranno dei contrasti durante il gioco, rischiando sul serio che la loro storia possa finire stavolta. Ma vivranno un'emozionante e adrenalinica avventura...
La cosa bella di questo capitolo è l'aggiunta della corda per lanciarsi nel vuoto per raggiungere sporgenze, per arrampicarsi... e poi la possibilità di guidare un fuoristrada in determinati punti. Dopotutto c'erano vaste zone da esplorare nel Madagascar. E le corde sono finalmente stabili, non impazzite come nel secondo capitolo, anche nel terzo non erano proprio perfette.
La cosa assurda è che Nathan si lancia senza paura nel vuoto, senza protezioni, solo la forza delle sue braccia in pratica, e una buona dose di fortuna che l'appiglio della corda tenga. Ci sono movimenti in più, come scivolare da percorsi di ghiaia o fango per poi lanciarsi verso appigli. E sempre con la corda agganciare camion per poi trascinarcisi su.
E si guida anche un motoscafo per girare fra alcune isolette. Per l'ultimo capitolo si sono impegnati davvero molto per intrattenere ancora di più, e rendere la storia avvincente, con una grafica da PS4 stupefacente, e per donare un degno finale a uno dei personaggi iconici della PlayStation.
Non smetterò mai di amare la saga di Uncharted.

Assassin's Creed Origins (#3)

Non avendo i due DLC, ho completato solo il gioco base, è stato arduo trovare tutti i cerchi di pietre senza alcun aiuto, ma ce l'ho fatta anche con l'aiuto di Senu. Poi ho risolto l'enigma del meteorite azzurro che avevo lasciato in sospeso, e... non ci ho capito il nesso di questo easter egg con Assassin's Creed... ma sorvolo e proseguo oltre. C'erano già piccoli indizi quando si usciva dall'animus per controllare Layla.
Ebbene, gioco concluso... bel finale, ed ecco l'inizio di tutto. Mi sarei aspettata che iniziasse con la nascita di assassini, e come avrebbero trovato o inventato l'arma caratteristica della saga, ovvero la lama celata, invece si comincia con un medjay che assassina già e difende gli innocenti, sua moglie Aya in seguito gli consegna una lama celata.
Qui c'era la possibilità di lasciargli il cappuccio o meno, io ho optato per non lasciarglielo su, dopo anni di incappucciamenti, per una volta che si ha possibilità di rimuoverlo, rimuovo. Bayek ha una pettinatura singolare di certo. Inoltre il cappuccio è tipico degli assassini, e al momento non avevano ancora fondato la setta.
Il finale è stato comunque un po' amaro. Finisce una cosa, per iniziarne un'altra che durerà nei secoli a venire. All'inizio però si chiamano "gli occulti".
Il gioco mi è piaciuto, dopotutto racconta gli esordi della setta, ci sta che sia diverso dai precedenti, e in ogni caso aveva bisogno di una rinfrescata questa saga.
Ora, non vedo l'ora di giocare anche a Odyssey, prima o poi lo prenderò. Resto sempre indietro, ma non importa, compro quando posso, a volte le priorità videoludiche si sovrappongono, e gioco anche parecchi anni dopo alcuni titoli.
Ebbene, Assassin's Creed Origins è un titolo sicuramente consigliato, i luoghi sono spettacolari, la storia parte un po' a rilento, ci si chiede dove va a parare, poi tutto prende forma. Ho trovato molto belli i luoghi dei precursori, ma quello situato in mezzo al deserto è stato un delirio riuscire a giocarlo, volge molto al mistico. Avrei voluto viaggiare un altro po' anche dopo averlo finito, ma alla fine ho pensato di concentrarmi su altro, perdo sempre troppo tempo con un singolo gioco, anche se alcuni meritano davvero il tempo speso.

Uncharted 3 Drake's Deception

Rigiocato in fila anche questo capitolo, non ricordavo la magnificenza delle locations. Scenari davvero incredibili, chi disegna gli interni di palazzi, rovine e quant'altro di antico c'è in questa saga, è davvero un'eccellente designer, o eccellenti, non oso immaginare quanta gente c'è dietro a ogni singolo videogame. Uncharted Drake's Fortune era solo un assaggio del potenziale di questa saga.
Nel terzo capitolo si svelano finalmente retroscena di Nathan Drake, le sue origini... e vediamo un Nathan cadere vittima dell'ossessione per la ricerca della città perduta di Ubar (o Iram dei pilastri, o città di ottone). Quello che si cela dietro questa ricerca andrà molto al di là della comprensione umana, perché si parla di una maledizione...
Oltre al solito Nathan Drake, vedremo una versione di lui adolescente, ma già propenso all'avventura (ai guai) e alle ricerche di tesori e antichità. Sarà qui che conoscerà Victor Sullivan, all'epoca quarantenne, che diverrà il suo mentore e sarà anche come un padre per lui. Ritornamo in scena anche Elena Fisher e Chloe Frazer, inoltre farà la sua entrata un tal Charlie Cutter, personaggio che ho apprezzato molto. Mi è dispiaciuto non rivedere Chloe e Charlie nel quarto capitolo... ma con Chloe si sono rifatti con uno spin-off tutto suo (arriverò a commentare anche quello, finito giusto ieri).
Questo capitolo prometteva più epicità, le situazioni disperate in cui si trova Nate sono al limite dell'impossibile, ma la tenacia e forza di questo ragazzo sono decisamente lodevoli. Nonché la sua resistenza ad ogni situazione in cui si trova... è un degno "rivale" di Lara Croft, io comunque adoro entrambi i personaggi, sono simili in ciò che fanno, li differenzia il fatto che Lara è archeologa e Nathan un ladro. Lara più cinica, Nathan più propenso a essere spiritoso.
Comunque, il terzo capitolo è stata una bellissima avventura, fra foreste, castelli, luoghi lugubri, medio oriente, e il deserto del Rub al'Khaali.
Ovvio che essendo il remaster, non sono mancate una cascata di screenshots... ne è valsa la pena di aspettare 5 giorni per scaricare la trilogia per PS4. E ora non mi resta che chiudere qui e passare al prossimo commento per Uncharted 4 e The Lost Legacy (lo spin-off con Chloe)... rimango indietro nel blog ultimamente, ma non lo abbandono di certo. Oggi sono in fase "riposo" nell'attesa di decidere il prossimo titolo da giocare... ne ho per PS3 anche, ma il pad funziona male, e quello della PS4 è limitato per la PS3. Stress.





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