Gris

Dopo aver fatto tre Assassin's Creed di fila, ho deciso che mi occorreva leggerezza, spensieratezza, qualcosa di semplice e carino. Ho quindi giocato prima ad Abzù, e poi a Gris...

Avevo già giocato a titoli semplici, leggeri e di forte impatto visivo (ed emotivo), ma Gris è stato qualcosa di veramente incredibile, bellissimo, un viaggio meraviglioso, con una colonna sonora talmente bella, che fra essa e gli eventi di gioco, ti facevano pizzicare gli occhi. I videogiochi possono diventare vera arte, e Gris ne è la più lampante prova...
Questo genere di titoli purtroppo non ha una lunga durata, in un paio d'ore si gioca, ma per allungare l'esperienza ho anche dato caccia ai trofei, che per me non sono basilari/vitali, ma a volte ci sta un bel platino se non provoca ulcere da nervoso, non è il caso di questo titolo direi. Gris è talmente meraviglioso, che è stato il più bel platino della mia vita da gamer.
Inizia con questa ragazza dai capelli azzurri che canta sopra la mano di una grande statua, ma ad un tratto perde la voce, e inizia una caduta che pare infinita, accompagnata da una musica triste e stupenda (l'ho ascoltata in loop un'infinità di volte), ed inizia il viaggio attraverso i cinque stadi della depressione, in luoghi geometrici e fantasiosi, accompagnati da acquerelli che via via prendono sempre più colori... una gioia continua per gli occhi. Non pensavo che un videogioco potesse emozionarmi così tanto, ma Gris ci è riuscito. L'ho amato più di quanto credessi, e credo lo inserirò fra i miei videogames preferiti.
Dopo aver terminato questo gioco, ho preso una pausa. Non volevo immergermi in altri mondi al momento, volevo mantenere ancora freschi i ricordi di questo piccolo capolavoro di acquerelli, in 2D, con pochi basilari comandi, ma con tante emozioni da donare a chi ci giocherà.



Abzù

Il primo approccio con questo genere di avventura grafica è stato ai tempi della PS3 con Flower, molto bello, poetico, ma aveva un difetto... i petali li comandavi muovendo il dualshock, quindi presto o tardi mi si stancavano le braccia. Comunque lo avevo terminato.
Poi è stata la volta, a gennaio di quest'anno, di Journey, essendo dei medesimi creatori, andavo sul sicuro, e infatti è stato un viaggio davvero meraviglioso.
Verso fine maggio arrivo a giocare ad Abzù, un'ennesima avventura fra grafica e musiche bellissime... ma questa volta, dopo prati fioriti e deserti, si va in fondo all'oceano... per me che amo l'acqua, l'oceano, e le creature marine (specialmente tartarughe, squali e orche), è stata un'esperienza inebriante, nuotare con facilità attraverso la fauna marina, con ogni genere di creatura marina, attraverso tutti i colori e la vita in fondo all'oceano... e giù fino agli abissi più oscuri, attraverso dei portali, per raggiungere la città perduta di Atlantide, attraverso rovine maestose, fino ad arrivare ad un vero e proprio paradiso... che dovrà essere liberato da un'entità meccanica molto pericolosa e dannosa.
Attraverso quest'avventura si verrà aiutati a un certo punto, da uno squalo bianco, Abzù è una creatura androide che empatizza con ogni creatura marina esistente, attraversa miglia di oceano per arrivare alla meta, per scoprire come poter aprire il portale che lo porterà a ritrovare la speranza di poter salvare quel mondo sotto all'oceano.
In questo videogioco si nuoterà fra banchi di pesci coloratissimi, delfini, orche, squali di varie specie, e persino accanto alle mastodontiche balenottere azzurre, e alle megattere, incontrando infine i calamari giganti e le terribili creature degli abissi.
Ma la fauna marina non si fermerà solo a queste creature...
L'avventura è breve, solo un paio d'ore circa, ma è come fare un viaggio rilassante, non ci si stanca mai di osservare la natura, di giocare con le creature marine...
Il gioco l'ho completato al 100%, non ha il trofeo di platino, e non è nemmeno rilevante in ogni caso, perché i videogiochi quando sono pura arte, bisogna solamente viverli.

into the deepest blue...


Assassin's Creed Liberation

Ci sono voluti anni... era in lista dai tempi della PS3, ma io allergica al download digitale, non lo presi mai. Col season pass di Odyssey mi sono ritrovata Assassin's Creed III e Liberation insieme nella versione remastered... nonostante quella allergia è onnipresente, ormai era tutto compreso, e quindi litigando con lo spazio della PS4, alla fine ho installato, ho giocato al III, e poi finalmente a questo... breve, ma l'ho trovato molto carino. Aveline vive in tempi difficili, viene separata dalla madre, che lavorava come schiava da Grandpré, da cui avrà una figlia, Aveline, che crescerà e diventerà una nobildonna... ma con una doppia vita, Aveline fa parte dell'ordine degli assassini di New Orleans, sotto la guida del gran maestro assassino Agatè.
Aveline sarà portata a dubitare del suo maestro, che sembra assetato di vendetta. Ciò la porta anche a finire cacciata dall'Ordine da lui stesso, perché Aveline ha bisogno di seguire il suo istinto per capire la verità dietro la scomparsa di schiavi.

Grazie alla sua posizione di nobildonna e agli affari di commercio che gestisce, desidera inoltre riscattare la libertà di più schiavi possibili...
La meccanica è uguale a quella di AC III, può correre attraverso una palude saltando di ramo in ramo, arrampicarsi fino in cima per sincronizzare la mappa (che poi te la dovevi esplorare tutta per far comparire il resto, era noioso nei primi capitoli della serie).
Io ho tentato la via del platino, ma le sincro era la parte più complicata... infatti dopo un po' ho lasciato perdere perché finivo solamente con l'innervosirmi, e ho solo un dualshock che per altro non funziona perfettamente, quindi l'opzione unica era quella di lasciar perdere.
Aveline mi piace come personaggio, ma quando ho sentito la voce italiana... non ho nulla contro la doppiatrice per altro brava, ma il timbro di voce così delicato e estremamente femminile ci ho messo un bel po' ad associarlo con Aveline...
E poi passiamo alla parte che probabilmente piace meno ai giocatori maschili... il cambio di abiti di Aveline. In città spesso e volentieri è richiesto sia vestita da nobildonna, abito lungo ed elegante, che purtroppo impedisce com'è ovvio, la corsa acrobatica, e può combattere solo a mani nude e con le lame celate, oppure usare una discreta cerbottana camuffata da parasole.
L'abito da schiava... appena inizia ad arrampicarsi quando è vestita così, sbucano fuori subito i manifesti da ricercata da strappare via... un po' assurdo. Ma mai quanto i manifesti di Ezio in ACII, che venivano affissi dove la gente per strada NON poteva vederli, cioè per strapparli dovevo farlo arrampicare. Ogni tanto qualcuno di Aveline (e Connor) appariva nei piani alti, ma mai come in ACII... non mi ricordo in Brotherhood e Revelations, ma non è importante. Comunque l'abito da schiava le permette di portare appresso armi da taglio, ma non la pistola (mi pare... una settimana e già dimentico pezzi)... e poi vabbè l'abito da assassina, con quello non passa mai inosservata.
Sono contenta di essere riuscita a giocarlo, e di aver involontariamente atteso anni, così ho beccato la versione rimasterizzata e con possibilità di farci le screenshots. La possibilità di scattare screenshots causa assuefazione, desideravo quell'opzione fin dai tempi della PS2.
Bene, l'avventura con Aveline si è conclusa, e lo riprenderò quando un giorno ne avrò nostalgia.

Aveline de Grandpré







Kaleelaemoticon™





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